top of page
Cerca
  • Immagine del redattoredott.ssa Noemi Taddio

Perché non andiamo dallo psicologo?

Aggiornamento: 27 nov 2020

Che sia proprio io, che lavoro come psicologa, a porgermi questa domanda sembra un tantino provocatorio. Vorrei però che mi accompagnaste con sguardo curioso e critico in questo viaggio, alla scoperta dei motivi per cui la figura professionale sanitaria dello psicologo sia ancora evitata come la peste e quali possano essere i canali per superare eventuali stereotipi o difficoltà di accesso a questo servizio. Partiamo!



La mia esperienza personale

Molto spesso mi è capitato di arrabbiarmi, di essere frustrata, di restare basita, come professionista, perché ciò che a me sembrava assolutamente scontato, per molte altre persone invece non lo era affatto.


Io che spesso, per motivi personali, ho frequentato numerosi e diversi professionisti della salute (pubblici e privati): fisioterapisti, osteopati, medici sportivi, dentista, reumatologo, allergologo, oculista, ginecologo ecc., davo per scontato e come assolutamente necessario (non solo per il lavoro che svolgo) prendermi cura allo stesso modo della mia mente. Ho sempre avuto una predilezione infatti per la cura del cervello e di tutte le sue facoltà, l'ho sempre considerato uno degli organi più importanti del mio corpo.

Solo quella composizione splendida di infinita bellezza e maestosità di neuroni, sinapsi, aree cerebrali (tronco encefalico, sistema limbico, neocorteccia ecc.), poteva consentirmi non solo di funzionare adeguatamente sotto il profilo fisiologico (le "banali" funzionalità del corpo), ma anche di preservare alcuni aspetti, nel bene e nel male, che sentivo come assolutamente miei: la mia personalità, il mio modo di pensare, le mie emozioni, la mia creatività, i miei sentimenti, i miei comportamenti.

Insomma mi è sempre sembrato ovvio che per essere me stessa, Noemi, avessi bisogno non solo di prendermi cura del mio corpo nelle sue funzionalità e nella sua estetica, ma anche della mia mente!


Come tutti, ho attraversato i miei momenti di difficoltà. Ho vissuto lutti importanti, fallimenti lavorativi, delusioni d'amore, sconfitte.. ebbene si, non basta lavorare come psicologi per avere una vita felice e serena! (Come non basta essere medici per essere sempre in salute!). Non ho mai creduto nelle vite "da copertina", sempre perfette e infiocchettate. Ho sempre voluto e desiderato una vita vera, fatta di strada percorsa, scarpe bucate, e talvolta qualche schianto. Una felicità arida, troppo facile, stucchevole, non mi è mai piaciuta.


Così come per il mal di schiena mi ero rivolta subito ad un fisioterapista, così di fronte alle mie difficoltà senza esitare ho detto: non posso farcela da sola (e neanche voglio..), devo chiamare uno psicologo!


La mia esperienza è stata fin da subito positiva, sapevo che anche questo poteva non essere immediato. La scelta dello psicologo, ancora di più che del medico, deve rispettare certe caratteristiche: si deve cogliere "a pelle" quella sensazione di fiducia, di competenza, di accoglienza.. spesso non basta un tentativo. Ma non bisogna scoraggiarsi, anzi può essere una curiosa ricerca!


Lo psicologo in Italia: qualche dato

Una ricerca pubblicata sul Journal of Abnormal Psychology mostra come (su un campione decisamente rappresentativo di 200.000 adolescenti e 400.000 adulti) vi sia stato un aumento di sintomatologia depressiva per un valore del 52% tra il 2005 e il 2017. Vi è stato un aumento del 71% di giovani adulti che hanno lamentato forte stress e infine un aumento del 43% (dato davvero allarmante) del tasso di giovani che hanno dichiarato di pensare spesso al suicidio.

Solo 1 cittadino su 10 con problemi di salute mentale accede ai servizi pubblici. Dobbiamo rifondare la consapevolezza di avere dei diritti”. Questo il punto da cui ripartire secondo il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli psicologi (Cnop).


 

Eppure, nonostante questi dati sulla salute mentale, le persone non vanno dallo psicologo. La maggior parte delle persone che entrano nei servizi di salute mentale hanno difficoltà gravi, psicopatologie e disturbi psichiatrici. Eppure non dovrebbe essere così!! La psicologia è aperta ad ogni tipo di difficoltà, anche quelle più quotidiane, comuni...


C'è chi ha subito un lutto da cui non riesce a riprendersi, c'è chi ha buttato via un matrimonio, c'è chi sta subendo stress e pressioni sul lavoro, c'è chi tenta di fare carriera e si sta impegnando in un progetto importante, chi ha difficoltà a letto, chi si arrabbia e rischia di diventare violento, chi è sempre triste e vede tutto nero..c'è quindi chi per auto-medicarsi beve quel bicchiere di troppo, chi si butta sul cibo mangiando troppo o troppo poco, chi non dorme, chi si mangia le unghie o si taglia le braccia, chi ha sempre il cuore a mille e non riesce più a respirare, chi manda al diavolo sempre tutte le relazioni, chi non riesce proprio a studiare, chi vuole fare carriera ma si sente tanto stanco, chi ha perso il lavoro, chi ha rovinato una famiglia, chi ha subito violenza, chi si guarda allo specchio e pensa che forse sarebbe meglio non avere più questa vita..


Queste, che soffrono, si rialzano, si buttano giù, sono persone normali. Queste reazioni, queste situazioni, queste sofferenze, sono normali. Eppure le persone normali non vanno dallo psicologo.


Essere triste non è "normale" come prendere una distorsione? Farsi male ad una caviglia (magari durante il calcetto con gli amici) non significa essere handicappati, diventare tetraplegici o dover ricorrere alla chirurgia ortopedica... ma da un fisioterapista si va, una lastra la si fa, un bel bendaggio lo si applica! Così aver mandato a monte l'ennesima relazione e non aver più tutta questa voglia di incontrare persone e sorridere, ritrovarsi spesso a piangere e non aver poi chissà quale appetito non ci rende pazzi, da camicia di forza e ricovero in manicomio!

Perché prendersi cura di un male fisico "normale" non è, ancora oggi nel 2020, come prendersi cura di una sofferenza mentale "normale"?



Stereotipi, pregiudizi e libertà

Ma si sa, ne parliamo spesso noi psicologi... "C'è ancora molto pregiudizio".

Io credo, che oltre alle menti più ottuse che ancora resistono al cambiamento e a certe nozioni scientifiche, vi siano invece altri motivi, più "burocratici" o più profondi che fanno sì che i servizi dello psicologo siano poco considerati da tutti noi.


Proviamo insieme a vedere quali possono essere. Vi chiedo, con lo stesso spirito critico e curioso che vi ha portato fin qui nella lettura, a provare a trovarne altri e a commentare l'articolo con la vostra opinione o le vostre conclusioni.



  1. Lo psicologo è per i matti

  2. Costa troppo

  3. La psicoterapia è troppo lunga

  4. Perché devo parlare con uno sconosciuto quando gli amici/i familiari mi conoscono meglio?

  5. La parola non è una cura/una medicina

  6. Non ne ho bisogno

  7. Tutti dovrebbero andare dallo psicologo



Ho provato a individuare i più comuni e vorrei adesso analizzarli velocemente insieme a voi.


Il punto 1 penso di averlo già problematizzato nel paragrafo precedente... purtroppo questo dubbio e questa perplessità mi è piuttosto oscura! Chi si ritrova però in questo stereotipo (tutti noi abbiamo pre-giudizi!! Fa parte di noi esseri umani!) può provare a spiegarmi. Però si, lo psicologo è anche per i matti, se intendiamo i servizi che si rivolgono a psicopatologie gravi o patologie psichiatriche. Ma non fa solo questo! Lo psicologo infatti si occupa anche di accrescere la propria consapevolezza, le proprie risorse interne (autostima, senso di mastery, capacità di auto-regolazione... ecc.).

Non esitate a chiedere ad ogni collega di cosa veramente si occupi! Sarà ben lieto di potervi spiegare ogni aspetto del suo lavoro!


Il punto 2 per certi versi è vero. L'attività privata è senza dubbio più costosa per la persona del servizio pubblico. Questa contestazione però nasconde due tipi di problema:

  • l'inserimento dello psicologo di base all'interno del sistema sanitario pubblico che tarda ad essere riconosciuta... questo consentirebbe di avere un servizio funzionante, accessibile (anche come tempi), diffuso su tutto il territorio, e poco costoso. Dobbiamo, sia come professionisti, sia come cittadini, imporci e premere su questo diritto!! Ogni volta che ne avete possibilità condividete e pressate perché ci sia riconosciuto!

  • la poca informazione... si, perché in realtà molti studi di professionisti privati hanno prezzi assolutamente accessibili per chi abbia uno stipendio medio-basso. Inoltre va considerato che la seduta dallo psicologo, in quanto spesa sanitaria, prevede la detrazione fiscale del 19% (che non è poco) e consente di recuperare una bella fetta sulla parcella.


Il punto 3 e il punto 4 coinvolgono il lavoro stesso dello psicologo e che cosa veramente si faccia in seduta. Questo discorso sarebbe troppo lungo da trattare nella sua completezza all'interno di questo articolo... rinnovo quindi l'invito a chiedere, nel corso delle prime sedute, direttamente al professionista quale sia il suo modo di lavorare, quale sia il suo orientamento, che cosa faccia, quanto tempo prevede sia necessario, di cosa si occupi e anche con quali strumenti. Ognuno di noi sarà ben felice di poter non solo spiegare quale sia realmente il suo lavoro e di costruire insieme a voi il vostro percorso!



Il punto 5 è davvero molto importante. Fabio Veglia, psicologo e psicoterapeuta direttore del Centro Clinico Crocetta, nonché Socio didatta SITCC Società Italiana di Terapia Comportamentale e cognitiva, Socio ordinario SPR Società per la ricerca in psicoterapia, Socio ordinario SISC Società Italiana di Sessuologia Clinica, Member of SSSS The Society for the Scientific Study of Sex, Philadelphia, U.S.A., Socio fondatore dell’Accademia di Scienze Cognitive, dice che:


"Purtroppo, il progetto di togliere la sofferenza dalla vita dell’uomo non è sensato..

E’ invece sensato il progetto di permettere il miglior utilizzo possibile della sofferenza stessa."

La psicologia non è una medicina, non è una pillola che va somministrata e risolve tutto. Non è una cura che toglie la sofferenza, non è una magia capace di renderci la vita un paradiso. Non ci sono formule magiche che ripetute sono in grado di farci ottenere tutto ciò che vogliamo. Non ci sono strategie utili per eliminare la tristezza, la rabbia, il disgusto, la colpa ecc. Non ci sono strumenti tecnologici che ci tolgono traumi, che ci fanno dimenticare episodi dolorisi, che riparano le nostre relazioni, che cambiamento improvvisamente tutte le parti di noi che non ci piacciono.

Niente di tutto questo è reale!! E se ci sono pseudo-professionisti (life coach, motivatori, sensitivi, maestri spirituali, educatori magici, saggi e guru) che vi fa credere che questo sia possibile...scappate più velocemente possibile!

La psicologia, la psicoterapia, è una cosa seria. È fatta di percorsi profondi, rivolti ai mondi della persona, a tutte le sue sfaccettature, i suoi dettagli. Sono sentieri percorsi insieme, dal paziente, che giunge con la meraviglia che ha dentro, e il terapeuta, capace di utilizzare se stesso (e le sue competenze) come strumento. Ma cosa fa davvero lo psicologo?? Per approfondire l'argomento cliccate sul link: https://noemitaddio.wixsite.com/mindlab/post/psico-advisor-cosa-fa-lo-psicologo-e-come-sceglierlo



Gli ultimi due punti (6 e 7) sono facilmente condivisibili. L'ultimo punto poi, espresso in questo modo, sembrerebbe andare contro la mia tesi ma non è così. Procediamo per gradi.


Sicuramente vi sono momenti in cui sentiamo di aver bisogno di un aiuto esterno, professionale, perché ci rendiamo conto di essere ingarbugliati in dinamiche o sofferenze che sono più grandi di noi. I consigli degli amici iniziano a pesare, mamma va in ansia e ci tartassa di domande, papà ci impone cosa è giusto e cosa no, il partner non capisce e ci viene voglia di mandare tutto al diavolo, i figli sempre al cellulare sembrano degli alieni che insediano la casa, le "regole" di felicità proposte da life coach o da sedicenti guru non sembrano funzionare proprio, i libri di psicologia spiccia fanno solo più incazzare, la parrucchiera giudica e si permette di dare consigli, le maestre di mio figlio mi danno la colpa, la nonna ha perso la testa e bisogna stare attenti che non incendi casa, alla tv dicono che con quelle pastiglie sarebbe andata subito meglio (invece un cavolo!), tutti sanno tutto e vogliono dirmi cosa devo pensare, come devo comportarmi, come dovrei essere, e pure quale dovrebbe essere la felicità.

Ecco in quei momenti, quando si ha solo di bisogno di qualcuno che ascolti, di qualcuno che comprenda, di qualcuno che non giudichi, che non abbia per forza una opinione, che non sappia già tutto ma che abbia la curiosità di scoprire, qualcuno che sappia anche solo calmarmi con un respiro, che sia simpatico, che sappia non spaventarsi e non scappare di fronte ai miei più brutti difetti, che abbia voglia di darmi attenzioni anche quando mi sento uno schifo, che non mi dica "basta non pensarci" o "devi stare su"...ecco in quei momenti chiamate uno psicologo. E poi a dire la nuda e cruda verità...avere qualcuno preparato, formato, professionale, a disposizione, un'ora a settimana, incondizionatamente per ascoltarci...è davvero una figata pazzesca!!


E giungo quindi a spiegare l'ultimo punto... intraprendere un percorso psicologico non è per tutti. Non tutti hanno il coraggio, la forza, la curiosità, la sensibilità, l'intelligenza, la voglia, il desiderio, la creatività, la passione, l'audacia, la fragilità e insomma tutto quello che dentro un percorso di questo tipo si può mettere. In un mondo ideale, utopico, tutti andrebbero dallo psicologo per se stessi. Ma un mondo così, nel 2020, ancora non esiste.



 


Vi ringrazio per la pazienza e per la curiosità se siete giunti a questo punto dell'articolo! Vi chiedo di commentare, lasciare il vostro parere, la vostra esperienza e di condividere per raggiungere più persone possibili!



Per avere informazioni o parlare con me è sufficiente utilizzare uno dei contatti dello studio e io vi risponderò al più presto:

tel. e Whatsapp 334 915 0300


A presto,

Dott.ssa Noemi Taddio





43 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page