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Il disturbo narcisistico di personalità

Il disturbo narcisistico è classificato all'interno del DSM-V (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) nel gruppo B dei disturbi di personalità, ossia disturbi caratterizzati da amplificazione, emotività esplosiva e imprevedibilità.



Sintomi del Disturbo Narcisistico di Personalità

Il Disturbo narcisistico si caratterizza per un senso di grandiosità, per la mancanza di empatia e per una ricerca spasmodica di attenzione da parte degli altri.


I sintomi che presenta chi soffre di questo disturbo sono i seguenti:

  1. ha senso grandioso di importanza;

  2. è assorbito da fantasie di successo, potere, fascino, bellezza illimitati, o di amore ideale;

  3. crede di essere speciale/unico e ritiene di poter essere capito e di dover frequentare solo altre persone speciali o di classe sociale elevata;

  4. richiede eccessiva ammirazione;

  5. ha l'irragionevole aspettativa di dover ricevere trattamenti di favore o di soddisfazione immediata delle proprie aspettative;

  6. sfrutta (strumentalmente) i rapporti interpersonali;

  7. manca di empatia;

  8. è spesso invidioso;

  9. mostra comportamenti arroganti e presuntuosi.


Il disturbo narcisistico di personalità insorge nella prima età adulta e si manifesta in svariati contesti della vita della persona, dalla vita privata al contesto lavorativo. Colpisce prevalentemente la popolazione maschile (50-75% delle diagnosi).





Caratteristiche di funzionamento e conseguenze

Il nucleo centrale di questa patologia risiede nella richiesta eccessiva e immotivata di ammirazione, nel senso di grandiosità che accompagna i loro comportamenti e la mancanza di empatia, cioè di mettersi nei panni dell'altro. Questo si riflette con il pensiero di essere superiori agli altri, di dover quindi essere privilegiati e di avere maggiori diritti nei confronti delle altre persone. Le relazioni sociali sono percepite frequentemente con un mero scopo strumentale, cioè al fine di esaltare e confermare la propria grandezza e la propria importanza. A tal fine è importante per il narcisista circondarsi di persone che lui possa ritenere al proprio livello, che possano rispecchiare la sua idea di grandiosità. Tendono quindi a ricercare le persone più importanti o che emergono nel panorama come "migliori" (avvocato, parrucchiere, fruttivendolo ecc.), arrivando a sminuire e svalutare in modo molto prepotente chi li delude.


Il risvolto più recondito di queste caratteristiche, sempre poco trattato e approfondito, è che la persona affetta da disturbo narcisistico della personalità ha un'autostima molto vulnerabile e molto variabile, derivata dalla necessità di ottenere conferma da parte degli altri. Il narcisista subisce in modo molto importante la ferita della critica o della frustrazione, rimanendo umiliato, avvilito, svuotato, benché raramente esprima questi sentimenti verso l'esterno.


Le relazioni interpersonali sono quindi disturbate e compromesse dalle pretese, dalla mancanza di empatia e da un atteggiamento invidioso. Tuttavia è frequente che le prestazioni effettive del narcisista, sia nella vita privata sia sul lavoro, possano essere estremamente carenti o deficitarie, per via della mancata tolleranza alla critica e al fallimento. Il narcisista quindi può rifiutare con sdegno situazioni di rischio o competitive, per proteggere e tutelare il senso di grandiosità che potrebbe venir meno in caso di fallimento.


Da una parte quindi periodi di intensa grandiosità e sensazione maniacale (cioè con umore entusiastico) possono portare ad atteggiamenti sprezzanti, arroganti e a pretese immotivate di attenzione e ammirazione, dall'altra periodi densi di sensazioni di vergogna, umiliazione e autocritica possono condurre ad atteggiamenti di ritiro sociale, umore depresso (fino all'insorgenza di un vero e proprio disturbo depressivo) e comportamenti autolesivi.


Cause del disturbo

Il Disturbo narcisistico della personalità è complesso e potrebbe essere causato da molteplici elementi. Tutte le teorie concordano nel definire i due fattori di base quelli ereditari e quelli ambientali.


Per quanto riguarda i fattori ambientali, vi sono da una parte teorie che definiscono l'importanza nello sviluppo di questo disturbo i comportamenti e gli atteggiamenti dei genitori nell'infanzia, che sarebbero diretti a sostenere un'immagine grandiosa del figlio e nel riconoscere solo quelle caratteristiche e qualità che lo renderebbero speciale; dall'altra invece altre teorie definiscono la possibilità che un atteggiamento svalutante e sminuente del genitore e addirittura violento e umiliante possa portare il futuro narcisista ad opporre un'immagine grandiosa per salvaguardare la propria autostima.


Vi sono infine teorie che individuano in un ambiente familiare incapace di rispondere adeguatamente ai bisogni del bambino sul versante emotivo e sul versante dell'autostima, o d'altro canto in un ambiente iperprotettivo, oltremodo indulgente e permissivo, le cause dello sviluppo di un disturbo narcisistico.





Cura del disturbo narcisistico

Il narcisista giunge nello studio dello psicologo con un quadro molto complesso, composto da emozioni molto negative, sintomatologia ansiosa o depressiva, e difficoltà nel mantenimento di un'immagine coerente del sé.

La persona affetta da disturbo narcisistico di personalità giunge per affrontare l'immagine di sé percepita come dannosa e pericolosa, ossia quella di un sé fallimentare e inadeguato, che si è affacciata nella propria esperienza di vita, spesso in seguito al mancato riconoscimento all'interno di interazioni sociali importanti, con qualcuno percepito di valore.


La Terapia Cognitiva Comportamentale aiuta il narcisista ad esplorare il proprio funzionamento, portando a galla una dinamica "tutto o nulla" che spinge l'individuo a considerarsi o estremamente importante o privo di qualsiasi valore.

La ristrutturazione cognitiva, ossia il lavoro sui pensieri e sull'ideazione disfunzionale, consente al narcisista di riconoscere l'eccessiva portata delle aspettative nei propri confronti e nei confronti degli altri, ad individuarne le conseguenze nefaste e a rimodulare il proprio comportamento. Aiuta inoltre ad avvicinarsi alla possibilità di sperimentare, senza mettere in dubbio il proprio valore, la propria fragilità e a tollerare quindi meglio la frustrazione del fallimento.

In terapia inoltre si lavora sulla costruzione di social skill che permettano al narcisista di imparare a gestire in modo funzionale le proprie emozioni, come quella della rabbia o della tristezza, ad esprimere i propri bisogni in modo aperto ma non arrogante, e infine ad avvicinarsi all'altro in modo più empatico, potendo quindi riconoscerne il valore.

Dott.ssa Noemi Taddio




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