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Depressione: sintomi e cura

In questo articolo cercheremo di esplorare le caratteristiche della depressione (o meglio Disturbo Depressivo Maggiore), analizzando la sintomatologia e quindi la diagnosi e infine cercheremo di comprendere come affrontarla.



Cos'è la depressione?

"Sono depresso"... chi di noi non ha usato almeno una volta questa espressione per definire uno stato di umore basso, tristezza, mancanza di motivazione a svolgere le proprie attività quotidiane? Ma veramente essere depressi significa solo questo?


Ovviamente il termine clinico "depressione" include uno scenario molto più complesso.

La depressione rientra nei disturbi psichiatrici dell'umore, e si caratterizza quindi in particolare per un tono dell'umore basso, senso di angoscia persistente, perdita di interesse e di motivazione nelle attività che normalmente danno piacere, percezione di sé come impotente, inadeguato e senza valore e difficoltà nello svolgimento anche delle più semplici azioni quotidiane, spesso con conseguenze negative sulle relazioni interpersonali. Chi è depresso percepisce se stesso come un fallito, incapace di fronteggiare anche le situazioni più semplici, e privo di speranza per il futuro. Tipicamente è come se una coltre nera coprisse ogni cosa.


Ma non è solo questo. La sintomatologia della depressione coinvolge infatti tutti gli aspetti della persona, da quelli emotivi, a quelli cognitivi, corporei, comportamentali e relazionali.

Andiamo ad esplorare più nel dettaglio.



Sintomatologia

Come dicevamo in precedenza, essere depressi non significa essere tristi. La tristezza e l'umore basso infatti sono fisiologici in determinate situazioni della vita, come ad esempio vivere un lutto, affrontare un fallimento lavorativo, vivere la fine di una relazione affettiva ecc.

Come dico sempre ai miei pazienti, la tristezza è un'emozione che racconta una storia: la storia di qualcosa di importante che è finito, o di una spinta che non ha dato l'esito sperato, o ancora dell'affetto verso una persona. Ma da questa tristezza si esce, l'emozione cambia, si vivono poi altri momenti, altre emozioni.


Dobbiamo invece considerare l'umore basso tipico della depressione come privo della normale "flessibilità" e capacità di sintonizzarsi con gli eventi della vita e con le situazioni esterne. Una tristezza senza fine. La persona diventa incapace di cogliere gli aspetti positivi delle situazioni che vive, tutto sembra appiattirsi su questa emozione, tutto si colora di un "nero senza via di uscita".





Andiamo ora ad esplorare più da vicino i sintomi tipici della depressione, raggruppandoli in quattro grandi aree: sintomi somatici, sintomi emotivi, sintomi cognitivi, sintomi comportamentali.


I più comuni sintomi somatici della depressione sono:

  • perdita di energie,

  • senso di fatica,

  • aumento dell'appetito o inappetenza (con conseguenza variazione del peso),

  • disturbi del sonno (insonnia o ipersonnia)

  • mancanza di desiderio sessuale,

  • dolori fisici,

  • senso di nausea.

I sintomi emotivi della depressione tipici di chi è depresso sono:

  • tristezza e tono dell'umore basso,

  • senso di angoscia,

  • disperazione,

  • senso di vuoto,

  • mancanza di speranza nel futuro,

  • perdita di interesse per qualsiasi attività (anedonia),

  • irritabilità e ansia.

I principali sintomi cognitivi della depressione invece, sono:

  • difficoltà a pensare,

  • incapacità decisionale,

  • disturbi della concentrazione e della memoria,

  • ruminazione depressivo (pensieri ricorrenti ed ossessivi),

  • pensieri negativi su di sé, sul mondo e sul futuro,

  • idee di indegnità, fallimento, delusione

  • autosvalutazione,

  • percezione di non poter essere aiutati,

  • percezione del tempo rallentato,

  • idee anticonservative, pensieri di morte,

  • percezione dell’attuale stato mentale come di una condizione senza fine.

I principali sintomi comportamentali della depressione sono:

  • riduzione delle attività quotidiane,

  • diminuzione della propria cura personale (anche fisica e igienica),

  • evitamento delle persone,

  • isolamento sociale,

  • comportamenti passivi,

  • riduzione dell’attività sessuale,

  • tentativi anticonservativi (suicidio).

La diagnosi di depressione può essere formulata da un medico di medicina generale, se adeguatamente formato, da uno psichiatra o da uno psicologo, valutando le condizioni attuali del paziente, la storia clinica, i sintomi e la storia familiare. Per formulare questa diagnosi, come detto in precedenza più complessa di una semplice tristezza, è necessario avere una accurata anamnesi dei fattori biologici, psicologici e sociali che possono avere un'influenza sull'umore dell'individuo, anche al fine di escludere altri tipi di patologie.

Sarà necessario, ad esempio, effettuare esami del sangue per accertare l'assenza di ipotiroidismo e ipertiroidismo, un disturbo del metabolismo, infezione batterica o di malattie croniche. Si tenga presente che un umore basso può essere conseguenza di reazioni avverse a farmaci, alcol o droghe.


Cause

Le cause scatenanti del Disturbo Depressivo Maggiore ancora non sono chiare e definite, e rimangono oggetto di studio. Vi è però il pensiero scientifico concorde nell'identificare l'eziologia del disturbo in una combinazione di fattori biologici, psicologici e ambientali.


I principali fattori di rischio sono i seguenti:

  • predisposizione familiare (ereditarietà): il tasso di ereditabilità per i sintomi depressivi si attesta attorno al 76%. Bisogna tuttavia tenere presente che la depressione, come molte altre malattie psichiatriche, non segue un modello di trasmissione diretta, bensì un modello dove sono coinvolti più geni;

  • fattori biologici: alterazione nella funzione dei sistemi di neurotrasmettitori monoaminergici (noradrenalina, serotonina e dopamina);

  • fattori psicologici: contesto familiare disfunzionale, abuso o abbandono durante l'infanzia, bullismo, povertà, eventi stressanti o traumatici (mobbing, lutto, divorzio ecc.);

  • prevalenza di genere: secondo il DSM IV la prevalenza del disturbo depressivo maggiore in età adulta è del 10-25% nelle donne e del 5-12% negli uomini;

  • comorbilità con patologie fisiche: disturbi neurologici (epilessia, sclerosi multipla, Parkinson ecc.), disturbi del sistema endocrino (ipo/iper-tiroidismo), patologie dell'apparato digerente, patologie cardiache, patologie respiratorie, altre patologie (anemia, malattie veneree, tumori, balbuzie ecc.);

  • effetti collaterali di farmaci o sostanze (metalli pesanti, fumo, alcol, droghe);

  • cattivo stile di vita: privazione del sonno, deprivazione sensoriale, dieta ipocalorica o malnutrizione, cattiva alimentazione, obesità, stile di vita sedentario.






Come si cura la depressione?


La Terapia Cognitivo - Comportamentale si è rivelata estremamente efficace nella cura della depressione. Essa infatti, ponendo le radici nel presente, consente al paziente di affrontare tutti gli aspetti caratteristici del disturbo, a partire dalla sintomatologia fisica, per giungere a quella emotiva e cognitiva.


Il percorso di terapia pone le basi sulla costruzione di un solito rapporto terapeutico tra psicologo e paziente. Questo consentirà di intervenire rapidamente sulla sintomatologia acuta della depressione: la psicoeducazione consentirà al paziente di comprendere cosa gli sta accadendo e di acquisire consapevolezza sulle dinamiche intrinseche a questo disturbo; le tecniche di stabilizzazione permetteranno invece di ridurre i sintomi fisici e comportamentali, interrompendo il circolo vizioso della passività, e portando il paziente a riprendere le attività quotidiane e di cura verso se stesso (igiene personale, alimentazione costante, migliore qualità del sonno ecc.).


Con l'aumento di queste attività e la ripresa della cura di sé, si può già riscontrare un miglioramento dell'umore.

Il percorso terapeutico prosegue poi consolidando le risorse acquisite e utilizzando tecniche puramente cognitive, volte ad affrontare gli aspetti psicologici e di pensiero che sostengono il disturbo (ruminazione mentale, credenze distorte e negative ecc.).



Risulta tuttavia necessario tener presente che la depressione è una patologia cronica, che può presentare ricadute. Non si tratta, in quel caso, di un fallimento personale o di un fallimento della terapia, ma semplicemente di un esito possibile, che però si è in grado di affrontare con più risorse e consapevolezza dell'esordio.


Dott.ssa Noemi Taddio





Se ti sei riconosciuto in queste parole, se stai attraversando un momento difficile e hai bisogno di aiuto, non esitare a contattare Mind Lab:




Bibliografia e sitografia

  • National Institute of Mental Health

  • https://www.apa.org/topics/depression

  • https://www.psychiatry.org/patients-families/depression

  • https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/depression/diagnosis-treatment/drc-20356013

  • Psychotherapy or medication for depression? Using individual symptom meta-analyses to derive a Symptom-Oriented Therapy (SOrT) metric for a personalised psychiatry

  • Psychological therapies for treatment-resistant depression in adults

  • https://www.istitutobeck.com/depressione

  • https://www.ipsico.it/sintomi-cura/depressione/









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