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  • Immagine del redattoredott.ssa Noemi Taddio

Ansia: ospite indesiderato

Cos'è l'ansia?

Ansia è un termine largamente usato per indicare un complesso di reazioni cognitive, comportamentali e fisiologiche che si manifestano in seguito alla percezione di uno stimolo reale o più spesso figurato ritenuto minaccioso e nei cui confronti non ci riteniamo sufficientemente capaci di reagire.

Secondo il DSM V (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, 2014), l'ansia si configurerebbe come una risposta ad una minaccia futura. Le sensazioni prevalenti che caratterizzano l'ansia sono dunque quelle di tensione muscolare ed estrema vigilanza in preparazione al pericolo futuro e a comportamenti prudenti di evitamento.


L'ansia non è dunque una sensazione anormale, si tratta invece di una fisiologica reazione di attivazione dell'organismo al fine di prepararci di fronte ad una minaccia percepita. Tuttavia i sintomi dell'ansia possono diventare particolarmente intrusivi, disturbanti e persistenti (durano tipicamente 6 mesi o più), e vanno quindi a configurare i disturbi in senso clinico. Essi devono essere distinti dalla normale paura o dall'ansia evolutiva, o anche da sensazione di stress, poiché queste condizioni sono transitorie e spesso legate a momenti specifici della vita.


Riportiamo in un breve elenco i disturbi d’ansia categorizzati dal DSM-5 (APA, 2013):

  • Disturbo d’ansia di separazione

  • Mutismo selettivo

  • Fobia specifica

  • Disturbo d’ansia sociale

  • Disturbo di Panico

  • Agorafobia

  • Disturbo d’ansia generalizzata

  • Disturbo d’ansia indotto da sostanze/farmaci

  • Disturbo d’ansia dovuto a un’altra condizione medica

  • Disturbo d’ansia con altra specificazione

  • Disturbo d’ansia senza specificazione


Come riconoscere l'ansia?

I sintomi dell'ansia come detto in precedenza, coinvolgono sia sensazioni fisiche, sia comportamenti sia cognizioni e pensieri.

Spesso ciò che ci spaventa e ci spinge a chiedere aiuto sono i sintomi fisici dell’ansia. Essi infatti creano circoli viziosi che perdurano per molto tempo, generando la cosiddetta "paura della paura".

Tuttavia, come abbiamo prima esaminato, essi dipendono dal fatto che, ipotizzando di trovarsi in una situazione di reale pericolo, l’organismo in ansia ha bisogno della massima energia muscolare a disposizione, per poter scappare o attaccare in modo più efficace possibile, scongiurando il pericolo e garantendosi la sopravvivenza.


I principali sintomi fisici che si possono riconoscere sono:

  • Tachicardia, palpitazioni

  • Tensione muscolare

  • Sudorazione

  • Dispnea, difficoltà a respirare

  • Tremori

  • Contrazioni muscolari e formicolii agli arti

  • Sensazione di caldo o freddo

  • Nausea e vertigini

A questi si accompagnano poi i sintomi psicologici e comportamentali:

  • Sensazione di pericolo

  • Preoccupazione eccessiva

  • Paura di morire o di perdere il controllo

  • Nervosismo e incapacità di rilassarsi

  • Timore di non riuscire a farcela

  • Valutazione irrealistica della realtà

  • Evitamento di specifiche situazioni

  • Fuga o immobilizzazione di fronte agli eventi



Quali sono le cause dei disturbi d'ansia?

Come detto nel precedente paragrafo, l’ansia è un’emozione che tutti quanti abbiamo provato di fronte alla percezione di una minaccia, ma questo non implica necessariamente che in seguito si sia sviluppato un disturbo d’ansia. Normalmente quando proviamo ansia mettiamo in atto delle strategie per ridurre o eliminare la minaccia, ripristinando in questo modo la precedente situazione di equilibrio e tranquillità.


Quindi che cosa fa sì che l’ansia fisiologica si trasformi in ansia patologica e si strutturi un disturbo d’ansia? Nei disturbi d’ansia l’attivazione fisiologica che segue la percezione di una minaccia nell’ambiente diventa pervasiva, eccessiva e interferisce significativamente con il funzionamento psicosociale della persona. Le preoccupazioni percepite sono più pronunciate e angoscianti, hanno una maggiore durata e si attivano frequentemente senza fattori scatenanti reali. Queste caratteristiche così pervasive e pronunciate fanno sì che l'ansia percepita venga valutata in maniera catastrofica dalla persona, diventando essa stessa una minaccia, e innescando un circolo vizioso di auto-mantenimento: l'interpretazione errata dei sintomi dell'ansia aumenta le sensazioni sgradevoli e angoscianti e queste a loro volta sostengono l'interpretazione catastrofica.


Il disturbo d’ansia viene così mantenuto da questi aspetti comportamentali:

  • attenzione selettiva: il soggetto pone un'attenzione eccessiva ai segnali attivanti del proprio corpo interpretandoli inoltre in maniera catastrofica;

  • rimuginio: il soggetto trascorre molto tempo a preoccuparsi cercando di prevedere o prevenire eventi negativi in condizioni di incertezza e di costruire mentalmente ipotetiche soluzioni senza mai giungere a una conclusione;

  • evitamento: il soggetto evita gli stimoli percepiti come pericolosi, riducendo così i propri gradi di libertà e confermando l'errata convinzione che essi siano effettivamente pericolosi.




Come affrontare l'ansia?

Il trattamento elettivo per la cura dei disturbi d’ansia è la psicoterapia cognitivo comportamentale, che può essere associata a un trattamento farmacologico.

I farmaci maggiormente utilizzati come rimedi per l’ansia volti a tenere sotto controllo i sintomi sono:

  • gli antidepressivi SSRI;

  • gli ansiolitici;

  • i beta bloccanti per la gestione di particolare sintomi fisici dell’ansia.

La psicoterapia cognitivo-comportamentale mira a eliminare o ridurre i sintomi dell’ansia, a favorire la costruzione nell'individuo di schemi cognitivi e comportamentali più funzionali per gestire le situazioni di percepito pericolo e di stress prolungato, procedendo verso un maggiore equilibrio degli stati interni.


Bisogna immaginare l'ansia come un ospite, che ci vuole comunicare un messaggio e che giunge per prepararci ad affrontare determinate situazioni. Bisogna essere benevoli verso se stessi, accogliere l'ospite e il bagaglio di sensazioni (fisiche, emotive e cognitive) che porta con sé, al fine di riuscire a "normalizzare" le preoccupazioni percepite e a lasciarle scorrere senza valutarle in modo catastrofico.





Se in questo periodo riconosci di avere alcuni dei sintomi sopra descritti, se hai fatica ad affrontare anche le situazioni più semplici e quotidiane, se vivi preoccupazioni eccessive che ti bloccano e non ti consentono più di godere dei momenti belli delle tue giornate, non esitare a contattare un professionista!

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BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA

DSM-5 Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, autore American Psychiatric Association, collanaDSM-5® Collection, editore Raffaello Cortina Editore, pubblicazione 04/2014

https://www.stateofmind.it/tag/ansia/

https://studicognitivi.it/disturbo/ansia/

https://www.ipsico.it/sintomi-cura/ansia/


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